Cosa vedere a Monasterace Calabria Costa Ionica

Monasterace è il punto di partenza per scoprire la vera Calabria.
Siamo nel cuore della costa ionica, dove la storia millenaria di Kaulonia convive con il blu del mare e il verde delle colline.

Il Parco Archeologico e la spiaggia di Punta Stilo, con il suo faro, sono solo l’inizio: nei dintorni ti aspettano borghi antichi, parchi naturali e tradizioni ancora vive, da esplorare con lentezza, tra natura, cultura e paesaggi che parlano d’identità.

L’Antica Kaulonia

Kaulon, antica colonia achea, sorgeva al confine tra i territori di Crotone e Locri. Secondo il mito, prende il nome da Kaulon, figlio dell’amazzone Clete. Passata presto sotto l’influenza crotoniate, fu teatro della famosa battaglia del fiume Sagra (VI sec. a.C.), vinta dai locresi grazie – secondo la leggenda – all’intervento dei Dioscuri.

La città fu distrutta nel 388 a.C. da Dionisio il Vecchio di Siracusa, ricostruita dal figlio Dionisio il Giovane, poi occupata dai Campani (280 a.C.) e infine conquistata dai Romani nel 205 a.C., dopo essere stata difesa da Annibale. Da allora fu abbandonata.

L’ubicazione di Kaulon, oggi Monasterace Marina, fu riconosciuta da Paolo Orsi nel 1891. Tra il 1911 e il 1916, l’archeologo condusse scavi importanti sul tempio dorico e sulla necropoli. Il tempio, aveva 36 colonne ed era probabilmente dedicato a Giove Homarios.

Nel 1916 Orsi individuò anche un santuario presso la Passoliera, con decorazioni architettoniche ora esposte al Museo di Reggio Calabria e a quello di Monasterace.

Tra i reperti più affascinanti dell’area archeologica di Kaulon spicca il celebre mosaico del drago marino, rinvenuto nella cosiddetta “Casa del Drago”. Datato al III secolo a.C., questo straordinario esempio di arte musiva è diventato il simbolo del sito, grazie alla sua raffinatezza e alla forza evocativa della figura rappresentata.

Di eccezionale importanza è anche il mosaico della Casa Matta, scoperto nel 2012 durante la quattordicesima campagna di scavi. Si tratta di un pavimento decorato che occupa una superficie di 25 metri quadrati, adornato con eleganti motivi geometrici e floreali in tonalità di rosso e nero. È databile alla fine del IV secolo a.C. e considerato il più antico e grande mosaico ellenistico del Meridione. Il mosaico apparteneva a un edificio termale, successivamente trasformato in luogo di culto, progettato dall’architetto Nannon.

Kaulon fu anche la prima città a coniare monete in argento, usando il metallo estratto nella vallata dello Stilaro.

Il Parco e il Museo Archeologico dell’Antica Kaulon, a Monasterace, permettono oggi di ammirare i reperti e scoprire l’eredità millenaria di questa città della Magna Grecia.

Monasterace

Situata lungo la costa ionica, Monasterace custodisce due anime: quella marina, affacciata sul mare e custode di preziose testimonianze magnogreche, e quella del borgo antico, arroccata sui colli a circa tre chilometri dalla costa.

A Monasterace Marina si trova uno dei siti archeologici più affascinanti della Calabria: l’antica Kaulonia, con i resti del tempio dorico e mosaici straordinari. Poco distante, il faro di Punta Stilo – attivo dal 1895 – si erge sul promontorio, regalando tramonti suggestivi sul Mar Ionio. Il lungomare e le spiagge tranquille rendono la marina un luogo perfetto per rilassarsi tra storia e natura.

Salendo verso l’interno, si incontra Monasterace Superiore, borgo di origine bizantina scelto dagli antichi abitanti di Kaulon per sfuggire alle incursioni costiere. Il centro conserva l’impianto medievale, con vicoli in pietra, case affacciate sul mare e il Castello Normanno dell’XI secolo, che ancora oggi domina la piazza. Completano la visita la chiesa dell’Assunta, il museo parrocchiale e le antiche porte urbiche, da cui si aprono scorci sul Golfo di Squillace e sui monti dello Stilaro.

Guardavalle

Adagiata tra le colline del versante ionico delle Serre, al confine sud della provincia di Catanzaro, Guardavalle è una cittadina che unisce il fascino del borgo storico e le acque cristalline della sua marina. Sorta intorno all’anno Mille, quando gli abitanti della costa si rifugiarono nell’entroterra per sfuggire alle incursioni saracene, conserva ancora oggi tracce del suo passato difensivo, come le dodici torri di avvistamento, tra cui spicca la Torre Cavallara, fatta costruire nel 1486 da Carlo V.

Il centro storico, incastonato in una valle circondata da colline, custodisce eleganti palazzi nobiliari – come Palazzo Sirleto, Spedalieri, Falletti, Rispoli e Salerno – e preziose architetture religiose come la Chiesa del Rosario e la graziosa Chiesa del Carmine. Tra le sue figure illustri, il cardinale Guglielmo Sirleto, umanista e protagonista della riforma della Chiesa nel XVI secolo, le ha dato prestigio internazionale.

A pochi chilometri, Guardavalle Marina regala spiagge di sabbia dorata e i suggestivi calanchi, luogo ideale per escursioni, trekking naturalistico e albe indimenticabili.

 

Stilo

Stilo, incastonata tra le pendici del Monte Consolino e la vallata dello Stilaro, è uno scrigno di spiritualità, arte e paesaggi mozzafiato. Fortezza della Calabria bizantina, racconta il passaggio di monaci, filosofi e sovrani.

Cuore simbolico del borgo è la Cattolica, tempietto del IX secolo sospeso tra cielo e roccia, esempio purissimo di architettura bizantina, con le sue cinque cupole e la luce che filtra delicata, invitando al raccoglimento. Poco distante, il Castello Normanno, raggiungibile a piedi, domina il paesaggio con la sua vista spettacolare.

Tra chiese e conventi — come San Nicola da Tolentino, San Francesco, San Domenico e il trecentesco Duomo — si intrecciano stili e storie: dalla pittura normanna agli echi del Rinascimento, fino ai ricordi del giovane Tommaso Campanella.

Passeggiare tra i vicoli di Stilo significa scoprire scorci d’Oriente, arte moresca come la Fontana dei delfini, e musei che custodiscono memoria e identità. Un borgo che abbraccia il sacro, la natura e il pensiero.

Pazzano

Piccolo comune della Vallata dello Stilaro, Pazzano si arrampica su terrazzamenti che disegnano un suggestivo intreccio di case, vicoli e scalinate scoscese. Il fulcro del borgo è la piazza con la monumentale Fontana Vecchia, mentre nelle chiese di San Rocco, San Salvatore, dell’Assunta e dell’Immacolata si conservano pregevoli statue lignee e tele ottocentesche: spiccano la Madonna lignea di Vincenzo Scrivo (fine ’700) e quattro Evangelisti di inizio Novecento.

A cinque chilometri dal paese, una strada panoramica conduce all’Eremo di Monte Stella: un santuario rupestre incastonato in una grotta, meta di pellegrini ogni 15 agosto. Un tempo romitorio bizantino, divenne basiliano nel XVII secolo; custodisce resti di affreschi medievali, un altare seicentesco e la statua marmorea della Madonna della Stella(1562), opera del Gagini. La discesa lungo la scalinata scolpita nella roccia, le leggende sul diavolo scacciato dalla Vergine e il panorama che spazia da Capo Rizzuto a Roccella Ionica rendono l’esperienza indimenticabile, immersa in una cornice naturale di grotte, cipressi e silenzio.



Bivongi

Incastonato nella Vallata dello Stilaro, Bivongi raccoglie secoli di civiltà: dalle radici magnogreche e romane al forte imprinting bizantino lasciato dai monaci basiliani. Tracce di questa eredità spirituale risplendono nel maestoso Monastero di San Giovanni Theristis (X-XI sec.), oggi abitato da una comunità della Chiesa Ortodossa Romena, con facciata barocca a doppio campanile e interni riccamente decorati a stucchi.

Il borgo, stretto in viuzze di pietra, ospita laboratori dove sopravvivono la tessitura della seta al telaio greco, la ceramica, il ferro battuto e l’intaglio del legno. Sagre, rassegne folkloriche e feste religiose animano l’anno con suoni, profumi e colori che raccontano una storia millenaria. In tavola dominano l’olio d’oliva, gli insaccati, il Bivongi DOC, mieli e dolci alla mandorla.

Gli amanti del trekking trovano nel sentiero che conduce alle cascate del Marmarico — le più alte della Calabria — un’esperienza indimenticabile tra pozze cristalline e vedute mozzafiato. A completare il quadro, i vicini Bagni di Guida, antico centro termale, offrono acque “sante” note da secoli per le loro virtù curative.



Santa Caterina dello Ionio

 

Incastonata tra le colline e il blu profondo dello Ionio, Santa Caterina dello Ionio conserva l’anima autentica dei borghi calabresi. Il centro storico, arroccato a oltre 400 metri sul livello del mare, è un intreccio di vicoli in pietra, archi antichi, palazzi nobiliari e chiese secolari, come la Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta e la suggestiva Porta dell’Acqua, antico accesso al borgo.

A pochi chilometri, Santa Caterina Marina si apre con le sue ampie spiagge dorate, bagnate da acque limpide e tranquille. La costa, ancora in gran parte incontaminata, è segnata da dune sabbiose e macchia mediterranea, dove ogni estate nidificano le tartarughe Caretta Caretta. Tra le presenze più affascinanti, spicca la Torre di Sant’Antonio, antica torre cavallara del XIII secolo.

Luogo ideale per chi cerca silenzio, natura e autenticità, Santa Caterina regala paesaggi armoniosi e un ritmo di vita lento, in perfetto equilibrio tra mare e colline.

Badolato

Arroccato a 240 metri sul livello del mare e incastonato tra colline di ulivi e ginestre, Badolato si mostra come un piccolo presepe vivente che incanta già da lontano. Le sue case in pietra, costruite l’una accanto all’altra su archi, sembrano abbracciarsi per proteggere il cuore antico del borgo. Il centro storico, strutturato a croce latina, custodisce l’impianto bizantino originario e ben 14 chiese, distribuite lungo il crinale come sentinelle silenziose.

Tra le più significative, la Chiesa di Sant’Andrea Avellino, con il suo altare marmoreo settecentesco, e la Chiesa di Santa Caterina, che conserva una tavola della Madonna col Bambino del XV-XVI secolo. Meritano una visita anche la suggestiva chiesetta bizantina della Sanità e la Chiesa dell’Immacolata, posizionata oltre la porta est del paese su un poggio panoramico da cui lo sguardo abbraccia l’intero Golfo, da Capo Colonna a Punta Stilo. Poco fuori dal centro, il Convento di Santa Maria degli Angeli (1602) offre un’esperienza di quiete francescana tra chiostri, affreschi barocchi e la “Madonna degli Angeli musicanti”.

Fondato nel 1080 da Roberto il Guiscardo, il borgo conserva i resti del castello dei Ravaschieri e un patrimonio architettonico autentico, fatto di mattoni d’argilla e legno di castagno, che racconta il legame profondo con il territorio.

Nel 2024 Badolato ha conquistato il secondo posto al concorso Rai “Il Borgo dei Borghi”, confermando la sua fama di luogo accogliente, genuino e senza tempo, dove ogni pietra ha una storia e ogni scorcio apre alla bellezza.

A pochi chilometri dal borgo, Badolato Marina si apre su un litorale incantevole di sabbia dorata e ciottoli chiari, bagnato da un mare limpido che passa dalle tonalità dell’azzurro al blu intenso. Le sue spiagge naturali, talvolta attrezzate, offrono comfort e servizi come bar, ristoranti, cabine e attività sportive.

Riace

Conosciuta in tutto il mondo per il ritrovamento dei celebri Bronzi, Riace è un piccolo borgo dal cuore antico e lo sguardo rivolto al mare. Le due statue in bronzo, capolavori dell’arte greca del V secolo a.C., furono rinvenute nel 1972 a circa 200 metri dalla costa da un sub dilettante, e oggi sono custodite nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Il paese si articola in due nuclei abitativi: Riace Marina, affacciata sul blu dello Ionio, e Riace Borgo, adagiata su una collina che domina la vallata. L’antico centro storico conserva ancora l’aspetto di città muraria, con tracce delle antiche porte d’ingresso e un tessuto urbano fatto di vicoli in pietra, archi e cortili silenziosi.

Tra le testimonianze storiche più preziose, le chiese medievali di San Nicola di Bari, Santa Caterina e dei Santi Cosma e Damiano, che raccontano la devozione popolare e l’incontro tra culture.
Luogo semplice e autentico, Riace è ideale per chi ama la quiete del mare e la bellezza discreta dei borghi di collina, dove storia e natura convivono in perfetto equilibrio.

Caulonia

Adagiata tra le colline e il blu dello Ionio, Caulonia conserva nel suo centro storico – un tempo noto come Castelvetere – un ricco patrimonio artistico e architettonico: quattro porte medievali segnano l’ingresso a un tessuto urbano fitto di vicoli in pietra, chiese secolari e palazzi nobiliari. Camminare tra le sue strade è come attraversare le stratificazioni della storia, tra eleganti dimore come Villa Campisi, preziose testimonianze bizantine e affreschi nascosti, fino alle cascate di San Nicola, raggiungibili attraverso le gole della fiumara Allaro.
A pochi chilometri, Caulonia Marina si presenta come un luogo vissuto e accogliente, con spiagge ampie,  sabbiose e acque limpide. Tra le sue attrazioni spiccano la Torre Camillari, antico presidio costiero, e l’Eremo di Sant’Ilarione, immerso in un paesaggio di rara bellezza.

Gerace

Arroccata su uno sperone di arenaria e circondata dai paesaggi del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Gerace conserva intatto il fascino delle sue origini medievali. Il nome, dal greco Ierax (sparviero), richiama la leggenda della sua fondazione: si narra che gli abitanti della costa, in fuga dalle incursioni saracene, furono guidati da uno sparviero fino a questo luogo sicuro tra le alture della Locride.

Passeggiare per il centro storico è un viaggio nella storia. Le antiche botteghe dei vasai, le case scavate nella roccia, le porte urbiche e i palazzi nobiliari raccontano l’anima di un borgo che fu importante centro bizantino e poi normanno. Da non perdere la maestosa Cattedrale, tra le più grandi della Calabria, con la sua cripta a croce greca, e il Castello normanno, da cui lo sguardo spazia fino al mare.

Gerace custodisce un patrimonio religioso ricchissimo: dalla gotica Chiesa di San Francesco d’Assisi alla chiesetta di San Giovannello, passando per la Chiesa di Santa Maria del Mastro e la seicentesca Chiesa del Sacro Cuore. Ogni vicolo, ogni portale, ogni bifora custodisce un frammento del tempo, rendendo il borgo uno scrigno d’arte e spiritualità.

Il cammino attraversa scorci panoramici come il belvedere Bombarde, cortili nascosti e silenziosi chiostri fino al Baglio, antico rifugio del popolo. E mentre il profilo dello sparviero veglia dall’alto, Gerace regala al visitatore l’emozione di un luogo in cui il tempo ha scelto di fermarsi.

Serra San Bruno

Nel cuore verde delle Serre Calabresi, circondata da boschi secolari di faggi, castagni e querce, Serra San Bruno è una delle mete più affascinanti della montagna calabrese. A renderla unica è la presenza della Certosa, primo monastero certosino d’Italia, fondata tra il 1090 e il 1101 da Bruno di Colonia: un luogo di silenzio, meditazione e rigore spirituale, ancora oggi abitato dai monaci dell’ordine.

Nonostante le distruzioni subite dal terremoto del 1783, il complesso conserva suggestivi resti dell’impianto originario – come il chiostro seicentesco, la fontana barocca e l’antico cimitero – affiancati dalla ricostruzione neogotica realizzata tra Ottocento e Novecento. Per chi desidera conoscere più da vicino la vita certosina, il Museo della Certosa offre un percorso storico-spirituale accessibile a tutti, con ambienti ricostruiti, materiali audiovisivi e testimonianze di una devozione lunga secoli.

Poco distante, tra il verde intenso dei boschi, si trova il “Laghetto dei Miracoli”, luogo intimo e poetico dove, secondo la tradizione, San Bruno si ritirava in preghiera. Ancora oggi una statua del Santo inginocchiato veglia su queste acque tranquille.

Il centro abitato di Serra San Bruno custodisce autentici capolavori architettonici, come la Chiesa Matrice di San Biagio (1795), con la sua elegante facciata barocca scolpita in pietra locale, la Chiesa dell’Addolorata (1721) lungo il corso principale e la più antica Chiesa di San Giovanni, che conserva preziose opere provenienti dall’antico monastero.

Serra è anche sapore e tradizione: patria dei funghi, dei formaggi freschi e stagionati, dei dolci alle mandorle come il “nullo”, della granita e del celebre liquore di fragole di bosco. Un luogo dove natura, fede e artigianato convivono in perfetto equilibrio, regalando un’esperienza che parla al cuore e ai sensi.

Le spiagge di Caminia, Copanello, Pietragrande e Soverato

Caminia di Stalettì è una stupenda baia adagiata su un lembo della costa ionica, conosciuta ovunque per la sua natura incontaminata. Meta esclusiva per vacanzieri in cerca di luoghi mozzafiato, regala una lunga spiaggia color avorio incastonata nella scogliera di granito grigio. Un’incantevole località estiva, vitale luogo d’incontro per giovani turisti, capace di ristabilire l’equilibrio tra uomo e natura in ogni stagione dell’anno.

Copanello, nel cuore della Costa degli Aranci, è una delle stazioni balneari più importanti della Calabria, la gemma di questa costa. L’alta scogliera su cui sorge si protende nel mare limpido, interrompendo per un tratto la lunga spiaggia spaziosa. Intorno, piccoli scogli rocciosi punteggiano il fondale marino, creando uno scenario di notevole bellezza. Una torre costiera e le antiche vasche di epoca romana raccontano la lunga presenza dell’uomo, sempre legata all’acqua.

Pietragrande, a pochi chilometri da Caminia, è da oltre trent’anni un centro balneare e turistico di altissimo livello. Il mare cristallino, le tante spiaggette, le scogliere incantevoli e le antiche tradizioni storiche compongono una cornice perfetta per una vacanza indimenticabile. Scogliere e dirupi si alternano a spiagge accessibili solo via mare: veri e propri angoli di paradiso.

Soverato, nella parte meridionale del Golfo di Squillace, è uno dei centri turistici più rinomati della costa ionica e del Sud Italia, tanto da essere definita “la Perla dello Ionio”. Il mare cristallino, con colori che vanno dal verde chiaro al blu profondo, è rinfrescato dai fiumi sotterranei anche nei mesi più caldi. Le spiagge di sassolini finissimi, il porto peschereccio tra i più attivi della Calabria jonica, i prodotti ittici freschissimi e gli eventi estivi – come il “Magna Grecia Film Festival” – fanno di Soverato una meta capace di attrarre giovani e famiglie, tra tradizione, divertimento e sapori autentici.

Scilla e Reggio Calabria

Resa famosa dall’Ulisse omerico e virgiliano, Scilla è una deliziosa cittadina ricca di storia e cultura marinara. Perla della Costa Viola, estende il proprio territorio fino alle pendici aspromontane, da cui attinge tradizioni artigianali, coltivazioni tipiche e sapori inconfondibili. Ai suoi cinquemila abitanti si sommano, d’estate, i turisti attratti dalla pesca del pesce spada che, dalla tarda primavera, anima lo Stretto con le passerelle: imbarcazioni eredi dei luntri fenici, pronte a colpire il pesce con vedetta e arpione. Sulla rocca svetta il Castello dei Ruffo, che domina a sud Marina Grande – la spiaggia delle sirene – e a nord il pittoresco quartiere dei pescatori di Chianalea. Qui il passaggio dal mare alla montagna è rapidissimo: pochi chilometri bastano per raggiungere Gambarie, nel territorio di Santo Stefano d’Aspromonte, nota località sciistica del Meridione.

Un paese di ninfe e mostri marini, di fate e di eroi; terra di incantesimi e sortilegi, cantata da d’Annunzio e celebrata dai viaggiatori inglesi dell’Ottocento. Reggio Calabria alimenta la sua magia sospesa tra fiaba e realtà. Proiettata verso un futuro mediterraneo, conserva il tepore rassicurante della cittadina di provincia e il fascino accattivante della località turistica. Paesaggi, vegetazione, colori, zagara e bergamotto raccontano la mediterraneità di Reggio. Il Lungomare ne è la sintesi perfetta: un’apoteosi di palme, ficus e specie tropicali a pochi metri dalla battigia, considerato uno degli scenari più incantevoli del mondo.

Qui si viaggia tra natura e storia, cultura e tradizioni, divertimento e curiosità. È la città della Fata Morgana, il miraggio che, nei giorni caldi e con il mare calmo, fa sembrare Messina sospesa sulle acque dello Stretto. Città di arte e scienza, gelosa dell’eredità di un passato glorioso ma tesa verso il progresso, Reggio custodisce nel Museo Archeologico Nazionale magnifiche testimonianze preistoriche, greche e romane: i Bronzi di Riace vegliano come valorosi guerrieri. Il Teatro “Francesco Cilea”, le università “Mediterranea” e “Dante Alighieri”, l’Accademia di Belle Arti e il Conservatorio, animano un fermento culturale che spazia dal cinema alla letteratura, dallo sport al sociale, grazie a circoli, associazioni e giovani che popolano la città dello Stretto.